TweetLa Grotta dei Cervi è sutiata in località Porto Badisco nel comune di Otranto (Le).
L’antro, in un primo tempo denominato “grotta di Enea” per la tradizione che voleva nei pressi di Porto Venere l’approdo descritto nel libro III dell’Eneide, fu scoperto il 1° febbraio 1970 dal Gruppo Speleologico Salentino “De Lorentiis”.
La cavità si apre su un’antica piattaforma marina, di origine oligocenica a strati e banchi e si sviluppa in tre corridoi distinti.
I rami della grotta sono ricoperti di figure tratte con ocre rossa (in maniera esigua) e guano di pipistrello riconducibili al neolitico recente e alla fase iniziale dell’eneolitico. Tale datazione è stata possibile attraverso l’individuazione di strati di frequentazione con industrie similari al neolitico con ceramica a bande rosse nell’avangrotta, che hanno restituito scheletri e manufatti.
L’importanza che ricopre la Grotta dei Cervi nel panorama della raffigurazione preistorica, quindi, non consiste tanto nella unicità delle raffigurazioni, né tantomeno nella loro antichità. Sappiamo bene, difatti, che già nella Romanelli esistono graffiti ed incisioni raffiguranti scene di caccia , e sappiamo bene che il periodo di frequentazione di Badisco è interessato dallo sviluppo di forme e simboli pittorici che denotano capacità comunicativa tra coloro che li producono. La valenza, pertanto, della Grotta di Badisco è quella della presenza massiva e imponente di opere pittoriche di scene di vita quotidiana facilmente individuabili e che rappresentano cacce o gruppi di cervidi.